Doppia Joya per chiudere l’anno
I fuoriclasse possono anche vivere momenti poco brillanti, possono anche doversi sedere in panchina, specie se la concorrenza è molta, ma quando c’è bisogno di loro, sanno farsi trovare pronti. Di fuoriclasse, fortunatamente, la Juve ne ha parecchi e uno di questi risponde al nome di Paulo Dybala. Oggi c’è stato bisogno di lui. E lui ha risposto presente, con due prodezze di destro che hanno permesso alla Juve di superare un ottimo Verona, capace di rispondere al gol iniziale di Matuidi e di giocare a viso aperto con i bianconeri, almeno fino al doppio exploit dell’argentino.
SUBITO IL CONDOR
La sua posizione di partenza è quella del trequartista, libero di svariare a tutto campo. Ed è proprio da un suo recupero a centrocampo che nasce, dopo appena sei minuti, l’azione del vantaggio bianconero: la Joya approfitta di un passaggio avventato di Heurtaux e mette in movimento Khedira, che libera Higuain al tiro. La sassata del Pipita si schianta sul palo, ma sulla ribattuta arriva Matuidi, che schiaccia il pallone a terra con il sinistro e infila nell’angolino il suo secondo gol in bianconero.
BELLA JUVE
I gialloblu, che avevano iniziato con un buon ritmo, appare scosso e Higuain cerca di approfittarne trovando ancora un varco centrale e scaricando un rasoterra dal limite che Nicolas riesce a intercettare e provandoci poi anche da calcio piazzato, con una sventola che colpisce l’esterno della rete. La Juve gioca un calcio potente e al tempo stesso elegante, sfrutta tutta l’ampiezza del campo, spinge sulle fasce, specie dalla sinistra, chiude triangolazioni strette e rapidissime e, quando i padroni di casa entrano in possesso di palla, li aggredisce con continui raddoppi.
HIGUAIN VICINO AL RADDOPPIO
Il Verona però ci mette l’anima, cercando di alzare il baricentro e di sfruttare la velocità di Verde. Il suo destro a giro alla mezz’ora è la prima conclusione degna di nota dei gialloblu, ma anche un avvertimento per i bianconeri: meglio non accontentarsi del vantaggio minimo. L’occasione per raddoppiare arriva, puntuale, al 40′: Alex Sandro, imbeccato da Matuidi, scatta sulla sinistra e serve a centro area Higuain, che ha la porta spalancata di fronte, ma calcia senza la necessaria convinzione e permette a Nicolas di intervenire.
CACERES, IL GOL DELL’EX
Allegri inizia la ripresa con il 4-2-3-1, inserendo Bernardeschi al posto di Bentancur, ma ora è il Verona a spingere maggiormente. I gialloblu giocano a viso aperto e su ritmi notevoli, mentre i bianconeri sembrano meno convinti, sbagliano qualche appoggio di troppo e, a forza di concedere l’iniziativa agli avversari, vengono puniti. A castigarli è l’ex di turno, Martin Caceres, che intercetta un passaggio di Matuidi sulla tre quarti e da venti metri infila una saetta imparabile alla destra di Szczesny.
SIGNORI, LA JOYA
Il gol del pareggio esalta ulteriormente i veronesi, dando loro una spinta in più per continuare a pressare e aggredire gli uomini di Allegri. La Juve però ha l’esperienza e il carattere sufficienti per non scomporsi. E se non bastassero… c’è Paulo Dybala. La Joya decide che questa partita va vinta poco prima della mezz’ora, quando Lichtsteiner si produce in due discese sulla destra e in altrettanti traversoni e se il primo viene respinto dalla difesa, il secondo trova in area l’argentino che di prima intenzione fulmina Nicolas e ristabilisce le distanze. Un suo gol di destro, in teoria è merce rara. In pratica è un antipasto del piatto forte, che arriva cinque minuti dopo: pallone ricevuto sulla tre quarti, addomesticato con il petto, fatto danzare fin dentro l’area tra due difensori e piazzato infine in rete, ancora con il piede “meno gradito”, con forza e precisione. Un uno-due da peso massimo, che stende il Verona, rivitalizza la Juve, più volte vicina al quarto gol, ancora con Dybala e con Bernardeschi su punizione, e che, soprattutto, chiude alla grande il 2017. Buon anno Signora!