Mandzukic: «Tutte le mie energie per aiutare la squadra»
Un trascinatore. Difficile trovare definizione per Mario Mandzukic, uno che suda, lotta, segna, fa gli straordinari, dà una mano in ogni zona del campo e si è preso un ruolo fondamentale in questa Juve, di qualità (tantissima) e di quantità (altrettanta), particolarmente valorizzato nelle varianti tattiche proposte nelle ultime due uscite stagionali. «Mi trovo bene in questo sistema di gioco» – racconta Mr. No Good, come è ormai soprannominato sui social, ai microfoni di Sky e Mediaset – «Il mister ha deciso per questa tattica, e sono contento perché finora sta andando bene. Siamo attaccanti, ma se facciamo quello che il mister ci chiede, possiamo ottenere grandi risultati».
Un contributo a tutto campo.
«Dobbiamo continuare così se vogliamo giocare con questo modulo, abbiamo tanta qualità in avanti, siamo compatti quando difendiamo e dunque credo si tratti di un’ottima soluzione. Per me è perfetto: so che il mister vuole che io aiuti ancora di più la squadra giocando così, è una cosa che faccio molto volentieri e cui dedicherò tutte le mie energie. Se il mister mi chiede di giocare a sinistra, o a centrocampo, perché pensa che lì io possa aiutare la squadre nel modo migliore, allora io cerco di farlo nel miglior modo possibile. Se mi chiede di giocare a centrocampo, io rispondo presente: quello che conta di più è la vittoria della squadra!»
Generosità e voglia di lottare fino alla fine, con la spinta dei tifosi.
«Questo è il mio modo di giocare, ho sempre fatto così: adoro il contatto fisico, fare pressing, aiutare i compagni. E’ una cosa che faccio da quando ero giovane ed è grazie a questo atteggiamento che ho avuto successo nella mia carriera, voglio continuare così. Ogni partita sento davvero il calore dei tifosi: sono eccezionali, e mi trasmettono tanta forza. Quando li sento incitarci, non ho paura di correre e lottare: se hai dei tifosi del genere alle tue spalle, questo è ciò che devi fare!».
La fiducia del mister, e un esempio per i compagni.
«So che il mister mi rispetta, e che mi ha voluto qui. Ci rispettiamo e ci stimiamo molto a vicenda, io mi fido di lui e viceversa, e cerco di ripagare sempre la sua fiducia. Per quanto riguarda il rapporto con la squadra, in campo cerco di guidare sempre i miei compagni, forse se vedono correre me… Sono ancora più motivati a correre loro, così come se faccio una scivolata, può darsi che invogli anche i miei compagni a fare altrettanto. So di poter essere un esempio, ed è ciò che provo a fare».
Un bilancio del cammino bianconero.
«Sono soddisfatto di come sta andando questa stagione: siamo primi in Serie A, siamo andati avanti in Champions League, dove ci prepariamo ad affrontare il Porto, e siamo in semifinale di Coppa Italia. Ma non abbiamo ancora raggiunto niente: abbiamo ancora tanti obiettivi da qui alla fine, dobbiamo continuare così ma possiamo giocare ancora meglio, per provare a raggiungerli tutti. Se alla fine della stagione avremo raggiunto ciò che ci siamo prefissati, allora sarò felice. La Juventus è un club prestigioso ed è normale che tutti si aspettino di vederci vincere tutte le partite, giocando sempre bene, ma sappiamo che talvolta non è possibile. Non dobbiamo preoccuparci di chi ci critica per i nostri risultati: sappiamo quello che dobbiamo fare sul campo e se a volte capita di perdere, sappiamo come rispondere alla partita successiva. Lo abbiamo dimostrato più di una volta e continueremo a farlo.».
Tanti assist per Dybala, e una nuova esultanza della Joya.
«Non so cosa significhi la sua esultanza, devo chiederglielo perché sono curioso anch’io. Sono contento di aver fornito tanti assist per Paulo: mi piace segnare, ma mi piace soprattutto vincere, insieme alla mia squadra. L’importante non è chi segna, e se riesco a fare un assist per un compagno sono contento come se avessi segnato io, come ho già detto tante volte. Mi fa piacere vedere Dybala così in forma dopo l’infortunio, deve continuare così… E magari la prossima volta sarà lui a farmi un assist!»
Si torna in casa del Sassuolo: a ottobre 2015, la partita della svolta.
«L’anno scorso a Reggio Emilia non eravamo in un buon momento: ricordo quella sconfitta, abbiamo giocato male, ma è stato un match che segnato uno spartiacque, molte cose sono cambiate a partire da allora. Tornati da quella partita, abbiamo ricominciato a giocare come sappiamo. Quest’anno stiamo facendo bene e se domenica giocheremo come contro Lazio e Milan sono sicuro che la vittoria non ci potrà sfuggire!»